News dalla Repubblica Democratica del Congo

Cari amici un caro saluto a tutti voi.

Crediamo che sia ormai tempo di inviarvi delle notizie sulla nostra nuova posizione nei progetti CBM.Scusate questo nostro lungo silenzio, ma abbiamo usato questi mesi per familiarizzare con il nuovo ambiente.

Ci troviamo ad Isiro, una cittadina nel nord-est  della Repubblica democratica del Congo, ex Zaire, nella zona chiamata Provincia Orientale. Isiro non è lontana dal confine con l’Uganda ed il Sudan ma molto lontana dalla capitale Kinshasa. La cittadina era molto dinamica e ben sviluppata fino agli inizi degli anni ’70. Dopo, e a causa di diversi sconvolgimenti socio-politici che hanno colpito il Congo/Zaire, la città e i dintorni sono stati quasi abbandonati e lasciati sopravvivere quasi spogliando tutto ciò che era stato prodotto. Al momento la cittadina è il fantasma di ciò che è stata nel passato e così pure tutti i servizi hanno sofferto lo stesso destino. Tuttavia Isiro ha un aeroporto nazionale che assicura un volo settimanale per Kinshasa e per Kampala (Uganda) e per questo è ancora considerato come un centro importante.

Le strade sono davvero brutte e, durante la stagione delle piogge, come ora, sono quasi impraticabili. Il mezzo di trasporto più comune è la bicicletta o la moto per coloro che hanno qualche soldo in più. Le auto sono abbastanza rare e costose per l’alto costo del carburante e dei pezzi di ricambio. La zona è molto fertile e potenzialmente può produrre ogni tipo di alimento ma, in realtà, si producono solo poche varietà di verdure e molta manioca (un tubero del quale si mangiano sia le foglie come la radice, molto grossa). Nel mercato locale si trova anche un po’ di carne, in genere di maiale, capra e polli (pochi). Tutti gli altri prodotti devono essere trasportati dalle cittadine limitrofe all’Uganda o direttamente da Kampala. Abbiamo connessione ad Internet ma non sempre è buona mentre, i telefoni cellulari, funzionano bene.

In tutti questi anni la sola presenza costante vicina alla popolazione è stata la Chiesa (in particolare la Cattolica) che ha assicurato il livello minimo di educazione e di sanità. Praticamente le chiese si assumono gli impegni che il Governo Centrale non può o non vuole ricoprire. E’ in questo contesto che CBM (l’organismo per cui lavoro) ha deciso di iniziare una clinica oculistica ad Isiro perché, questo tipo di servizio, non esiste in quasi tutta la Provincia Orientale. Solo a Kisangani, una città più grande a circa 500 km da Isiro, ci sono dei servizi oculistici sostenuti da CBM. Gli altri servizi, anch’essi sostenuti da CBM, si trovano a Butembo, una cittadina sui confini con l’Uganda e abbastanza difficile da raggiungere. Da entrambi questi servizi stiamo, al momento, ricevendo dei medici, che ci aiutano con le operazioni di catarrata, 3-4 volte all’anno. I partners locali con I quali CBM collabora sono la Diocesi Cattolica di Wamba che, a sua volta, collabora con la Diocesi di Isiro e Dungu. La zona coperta da queste Diocesi conta circa 1.5 milioni di abitanti che sono sparsi su questa area e raggiungibili con tutte le difficoltà spiegate sopra.

La Clinica è stata ufficialmente aperta il 2 Maggio 2011e sta già funzionando anche se non abbiamo ancora un oculista permanente: questo è infatti il nostro problema più grande e l’obiettivo principale dei nostri sforzi. La mia posizione è di Direttore della Clinica e sto lavorando con circa 30 lavoratori Congolesi. Collegato alla clinica c’è anche un Programma su Base Comunitaria con l’incarico di lavorare nelle Comunità, formandole e preparando le cliniche mobili che teniamo regolarmente in quelle zone. Quando il Programma su Base Comunitaria sarà ben avviato è nostra intenzione cominciare a lavorare anche con altre disabilità: al momento, infatti, molto poco è fatto per queste in tutta la nostra zona.

Lavorare in questo contesto è una sfida piuttosto grande sia per i problemi logistici come per le forti differenze culturali. Per noi è la prima esperienza di vita e lavoro in un paese francofono e dobbiamo ammettere che ci sono parecchie differenze con paesi come la Tanzania e il Kenya. Inoltre, molte persone dicono che il Congo è sicuramente un paese “speciale” in cui lavorare e che richiede molta pazienza e diplomazia.

Tuttavia noi stiamo migliorando con il Francese e cominciando anche a studiare la lingua locale, il Lingala. Il nostro Kiswahili qui viene usato solo poche volte ed è molto diverso dallo Swahili parlato in Congo.

Noi viviamo in una bella casa, attigua alla Missione dei Padri della Consolata, e ne usufruiamo i piccoli benefici come l’acqua corrente e, alla sera, alcune ore di elettricità prodotta con il generatore. L’elettricità infatti, ad Isiro, è erogata solo alcuni giorni alla settimana (per poche ore alla sera) e dipende sempre dalla disponibilità di carburante per far funzionare i generatori. In generale la zona è bella, molto verde, con foresta equatoriale, lunghe stagioni delle piogge e una stagione secca di solito tra Dicembre e Marzo. Il clima è abbastanza buono: può essere molto umido ma, durante la notte, la temperatura e sempre abbastanza piacevole.

Non lontano da dove viviamo noi ci sono grandi miniere di ferro ed oro. In Congo infatti ci sono molti minerali e questo paese è potenzialmente ricco ma, come al solito, le ricchezze non sono ben distribuite. La foresta equatoriale è, già da sola, una immensa ricchezza che spesso la gente non apprezza e tende a distruggere senza motivi o con altri obiettivi.

Potrei continuare a scrivere ancora molte altre cose ma penso di avervi dato un’idea del nostro nuovo posto di “missione”. Siamo felici di essere qui e di affrontare tutte le sfide che ci sono perché abbiamo obiettivi chiari davanti a noi. Sicuramente ci sono momenti difficili ma stiamo provando a gestirli anche con il prezioso aiuto dei nostri amici missionari che hanno una lunga esperienza e sono molto saggi!

Vi ringraziamo per il supporto morale che ci avete donato durante il cambio tra la Tanzania e il Congo e vi chiediamo di restare in contatto con la e-mail e, specialmente, con la preghiera.

Ricordandovi tutti vi abbracciamo.

Augusto e Laura