La scuola di Mkuza

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(Dar es Salaam – Tanzania)

Nel mese di febbraio 2008 la nostra presidente riceve un’inaspettata telefonata dal villaggio di Mkuza, ad un’ora di macchina (senza mettere in conto inconvenienti) dalla città di Dar Es Salaam in Tanzania.

All’altro capo dell’apparecchio due nostre care conoscenze, suor Angelina Confente e Suor Dina, dell’ordine della Misericordia (la seconda Madre Superiora) che, con disarmante candore, tipico di chi ha dedicato la propria vita agli altri nelle missioni, chiedono ad Harambee e ai suoi sostenitori di aiutarle nella realizzazione di un progetto che non possono più rimandare.
Si tratta dell’asilo che le Suore della Misericordia di Mkuza gestiscono senza avere….la scuola! Oggi l’asilo dispone di una stanza di circa sei/otto metri quadrati e di un locale, ancora più ridotto, per i “giochi” (bisognerebbe proprio vederli questi giochi!) e la ricreazione. La cucina poi è composta da tre prisme di cemento appoggiate a terra nel cortile, mentre il refettorio è collocato sotto una tettoia–garage, dove con il tempo si è ricavata anche un’altra “aula” per le lezioni.
Questa semplice struttura fino ad oggi era sufficiente, ma il numero dei bambini si è via via incrementato e le Suore, comprensibilmente, non possono fare discriminazioni. E’ indispensabile garantire a tutti coloro che lo richiedono un’istruzione, che spesso rappresenta l’unica possibilità di migliorare la propria vita e quella dei propri familiari.
Così si è reso necessario costruire uno stabile che possa accogliere dignitosamente tutti i bambini che attualmente frequentano la scuola e quelli previsti nell’immediato futuro. Uno stabile dove si possa fare lezione, mangiare, dormire e giocare nel pomeriggio e naturalmente usufruire di servizi igienici.
Dopo l’immediata risposta positiva all’appello delle due sorelle in difficoltà, la presidente chiedeva, incauta, l’ammontare del progetto e chi, oltre ad Harambee fosse impegnato a sostenerlo.
Sembrava quasi di vedere le Suore sorridere, un po’ imbarazzate, mentre rispondevano che il costo stimato si aggira intorno ai 200.000 euro e che Harambee sarà l’unico sostenitore.

E Harambee non intende certo tirarsi indietro! Ma lo sforzo è grande e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti…vuoi aiutarci anche tu?

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