Ad agosto, Delfina Acerboni ci ha inviato un appello accorato, un vero e proprio grido d’aiuto.
La situazione? Disperata: l’auto che da oltre 16 anni accompagna malati a centinaia di chilometri di distanza, verso le cure essenziali che non possono trovare vicino, ha ormai percorso quasi 300.000 chilometri. Questo mezzo, donatoci anni fa, è stato essenziale per portare assistenza a chi si affida alla nostra associazione per risolvere gravi problemi di salute. Ma ora non è più sicuro, tanto che i lunghi viaggi rappresentano un rischio troppo grande.
L’autobus, purtroppo, è spesso l’unica alternativa che possiamo permetterci, anche se molti dei nostri assistiti – anziani, persone con difficoltà motorie o bambini con gravi problemi di salute – non riescono a sostenere un viaggio simile. Ma quanto può durare questa soluzione? Il taxi è una spesa che aggrava un bilancio già fragile, che stiamo sforzandoci di destinare agli aiuti fondamentali: cibo, spese scolastiche, medicinali.
Sarebbero sufficienti circa 15.000 euro per acquistare un mezzo simile all’attuale, ma la cifra è troppo alta per non sottrarre risorse vitali all’assistenza in corso. Con l’aiuto della provvidenza, e della generosità di chi ci è sempre stato vicino, speravamo che questo ostacolo potesse essere superato. E la provvidenza ci ha ascoltato: un benefattore incredibilmente generoso ha risposto a questa chiamata, garantendo per intero il finanziamento della nuova auto!
Grazie a questo gesto, centinaia di persone avranno ora un accesso più sicuro e dignitoso alle cure di cui hanno bisogno. La sua generosità ci ricorda che, uniti, possiamo davvero fare la differenza e rendere il mondo un posto più giusto.