Le Conferenze di Harambee

Harambee non è solo azione concreta sul campo. È anche cultura, riflessione, confronto.
Per questo, negli anni, abbiamo organizzato tre conferenze pubbliche pensate per approfondire i temi della cooperazione internazionale, della solidarietà e dello sviluppo sostenibile. Occasioni preziose per accendere domande, diffondere consapevolezza e creare legami tra chi sostiene, chi opera e chi riceve aiuto.

Questi eventi hanno visto la partecipazione di relatori autorevoli, testimoni diretti di realtà spesso ignorate, e sono stati per noi anche un momento per ringraziare pubblicamente i nostri sostenitori e condividere con loro il senso profondo del nostro impegno.

Le nostre tre conferenze:

  • Prima Conferenza – “Il bambino africano: dagli orfani dell’AIDS ai bambini soldato
  • Seconda Conferenza – “Pianeta Cooperazione: una risorsa per chi?”
  • Terza Conferenza – L’AFRICA IN PISTA LA VIA AFRICANA ALLO SVILUPPO
  • Quarta Conferenza – AFRICA: Dall’ISTRUZIONE all’EDUCAZIONE

 

Scopri i dettagli di ogni edizione qui sotto.
Ogni conferenza è un passo di un cammino comune, fatto di ascolto, responsabilità e speranza.

Pensare insieme per cambiare il mondo

Vedi numero 17 del notiziario.

Prima Conferenza
“Il bambino africano: dagli orfani dell’AIDS ai bambini soldato”

📍 27 maggio 2005 – Auditorium Casa del Giovane, Bergamo

La prima conferenza organizzata da Harambee è nata dal desiderio di fare cultura, sensibilizzare e rendere consapevoli sulla complessa realtà dell’infanzia africana, colpita da piaghe come l’AIDS e il drammatico fenomeno dei bambini soldato.

Relatori d’eccezione hanno animato la serata:

  • Jean Leonard Touadi, scrittore e giornalista congolese
  • Padre Fulgenzio Cortesi, missionario e Presidente Onorario di Harambee
  • Giorgio Fornoni, giornalista investigativo bergamasco

Nonostante il pubblico ristretto, l’atmosfera è stata intensa e coinvolgente. Touadi ha parlato con forza e profondità, offrendo una visione lucida e toccante dell’Africa contemporanea: una terra ricca di vita e valori, ma ferita da interessi esterni, guerre economiche e ingiustizie strutturali.
Un reportage video realizzato da Giorgio Fornoni ha documentato lo sfruttamento delle risorse naturali, il mercato delle armi e il drammatico utilizzo dei bambini nei conflitti.

Touadi ha lanciato una provocazione potente: “Voi siete schiavi del consumismo; noi dei nostri bisogni primari. Aiutateci a liberarci dalla miseria, e noi vi aiuteremo a ritrovare la felicità.”

Un incontro intimo ma illuminante, che ha dato inizio al nostro cammino di riflessione collettiva.

Vedi numero 20 del notiziario

Cooperazione:
non solo aiuto, ma assunzione di responsabilità

A un anno dalla prima conferenza, Jean Leonard Touadi torna a lanciare una sfida: la vera rinascita dei paesi del Sud del mondo passa dalla cooperazione, non dai soli soldi. Una cooperazione vera, che nasce dalla consapevolezza, dall’incontro, dalla volontà di camminare insieme.

Accanto a lui, Giorgio Fornoni, giornalista bergamasco, mostra luci e ombre del mondo delle ONG attraverso un servizio trasmesso da Report. Un contributo forte, che denuncia sprechi e interessi dietro l’apparente generosità di certi progetti internazionali.

Padre Fulgenzio Cortesi apre la serata con un quadro lucido: la cooperazione rischia il fallimento quando dimentica cultura, libertà e formazione. E richiama tutti all’urgenza di costruire persone prima ancora che strutture.

Touadi parla al cuore e alla mente: invita a riscoprire l’“intercultura” come via alla giustizia e alla pace, e a mettere al centro l’incontro come primo atto di ogni vera cooperazione. Solo conoscendo e stimando l’altro possiamo costruire insieme.

Il suo messaggio è chiaro: l’Africa non ha bisogno di elemosina, ma di relazioni vere, di amici che la aiutino a rimettersi in piedi per camminare da sola.

La serata si chiude con le parole piene di speranza del nostro presidente Gloria Facchinetti: la cooperazione vera nasce nel quotidiano, da relazioni autentiche, dalla voglia di “operare con” – con pari dignità.

Vedi numero 24 del notiziario

Terza conferenza
Ascoltare l’Africa, fare cultura, cooperare davvero

Ancora una volta, Jean-Léonard Touadi è stato il cuore pulsante della terza conferenza Harambee. Con il suo sguardo acuto e parole semplici ma profonde, ci ha accompagnati in un viaggio tra storia, politica, economia e cultura africana, presentando il suo ultimo saggio: una lucida analisi delle cause del mancato sviluppo del continente e del sogno tradito dell’indipendenza.

Ad aprire la serata, Padre Fulgenzio, con i ricordi personali di un’amicizia vera: dal Villaggio Africano di Calcinate a Dar Es Salaam, dove Touadi gli chiese in prestito un computer per finire il libro. Momenti intimi che mostrano quanto sia autentico il legame tra i nostri relatori.

La conferenza si è chiusa con una provocazione lanciata dal nostro Presidente:
“Come possiamo noi occidentali liberarci dal senso di superiorità nei rapporti con l’Africa?”
La risposta di Touadi è chiara e coerente con il cammino che Harambee porta avanti da sempre:
👉 Fare cultura. Cooperare nell’umiltà. Imparare ad ascoltare.
Perché la vera cooperazione nasce dal rispetto reciproco, non da chi dà e chi riceve.

È questa la direzione che anche noi di Harambee vogliamo continuare a seguire. Ogni giorno.

Vedi numero 29 del notiziario

Quarta conferenza
Dall’Istruzione all’Educazione: l’Africa e la sua vera sfida

Con passione e profondità, Jean-Pierre Sourou Piessou ha aperto la quarta conferenza Harambee con un messaggio forte e chiaro:
👉 L’Africa ha bisogno di Educazione, non solo di Istruzione.

Nel suo intervento, “AFRICA: Dall’ISTRUZIONE all’EDUCAZIONE”, Piessou ha tracciato un percorso nuovo per il continente africano: non basta saper leggere e scrivere, occorre educare alla responsabilità, alla memoria, ai valori condivisi.
Occorre formare cittadini che sappiano affrontare i problemi con consapevolezza e dignità, partendo dalle proprie risorse, non aspettando miracoli dall’alto.

L’Africa non deve essere raccontata solo quando si parla di carestie o guerre.
Deve tornare protagonista come culla di culture, saperi, tradizioni e speranze.
E l’Educazione – quella vera, profonda, fatta di ascolto, identità e comunità – può essere la chiave per liberarla dai paradossi che l’hanno frenata: corruzione, tribalismi, dipendenza culturale.

Piessou ha lanciato una sfida:
💬 “Recuperare l’Educazione come modo di vivere africano. Un’educazione che valorizzi la donna, la comunità, l’ambiente, il sapere tradizionale. Un’educazione che sia il ponte per costruire un destino comune con l’Europa e il resto del mondo.”

Noi di Harambee vogliamo accogliere questa sfida. Educare per liberare, educare per costruire.
Con l’Africa, non per l’Africa.