ALFRED, ANNI 9 E CLEMENTE, ANNI 6…

Amici,

oggi vi scrivo in nome e per conto di Alfred, anni 9 e Clemente, anni 6: due miei bambini di strada che ora corrono insieme nei prati del Paradiso perche’ su questa terra, in questa Dar es Salaam, non li hanno trovati i prati; non hanno trovato neanche un affetto, un padre ed una madre ed una medicina. Per loro una candela ed un fiore: anche se non serve una fiammella a chi e’ gia’ nella luce ed un fiore a chi non ha avuto il tempo di aprirsi ed e’ rimasto un bocciolo.

Loro sono morti: ma chi sono i “morti”? Sono loro o siamo noi? Siamo noi che continuiamo a vivere nella morte? Perche’ e’ morte quando i bambini piangono e non c’e’ niente per loro. E’ morte quando piove e nella capanna c’e’ tanto tanto fango; e’ morte quando non hanno soldi per curarsi ed istruirsi; e’ morte quando non hanno piu’ lacrime per piangere…ma quanto durera’ ancora la fatica di dover morire ogni giorno?…

Come vivo queste ferite ripetute nella mente e che non si rimarginano e spezzano la continuita’ del pensiero e la nobilta’ dell’affetto! E con fatica arrivo alla preghiera della sera; un nobile ” di piu’ ” al tramonto del giorno, nell’attesa che tutto si compia.

Ad Alfred e Clemente, nelle preghiere della sera, ho chiesto scusa: scusa per non essere “arrivato” prima; scusa per non aver “pensato” prima a loro. Scusa perche’ avrei potuto fare di piu’!!! E vorrei, insieme agli aquiloni che volano alti fin quasi a toccare il cielo, arrivare a loro e chiedere il bacio del perdono e della pace!

Quanta voglia di abbandonare le mie sicurezze, i miei piani, i miei sogni; e solamente contemplare la Croce del Sud, lassu’ nel cielo insieme alle stelle che non si riescono a contare e imparare a vivere la realta’ con gli occhi dei perdenti.

Come vorrei che questa sera, nessuno dei miei bambini di strada, nessuno dei ragazzi di Dar e del mondo piangessero perche’ non hanno trovato nessuno che desse loro un pezzo di pane.

Come vorrei trovare tanti e tanti amici ed insieme “ricostruire” la Terra perche’ solo cosi’ il Cielo si fara’ piu’ vicino. E’ l’augurio e la preghiera che faccio per tutti voi.

Con intenso affetto e tanta riconoscenza,

P. Fulgenzio Cortesi