Oggi voglio parlarvi di un viaggio, di un amico e di condivisione. Voglio parlarvi di chilometri che dividono, ma che non contano per dividere i cuori, voglio parlarvi di emozioni profonde, di quelle che non puoi controllare, che hanno il sopravvento sull’autocontrollo, della certezza di condividere un sogno e della gioia di percorrere insieme un breve ma intensissimo tratto di vita.
Voglio parlarvi di Padre Salvatore, un uomo, un missionario, un amico.
Padre Fulgenzio, Gloria e Padre Salvatore
Nei giorni scorsi ho avuto il privilegio di poter trascorrere pochi, ma intensissimi giorni con lui a Guarapuava, la sua parrocchia in Brasile. Ho potuto stare al suo fianco, vederlo soffrire, pregare e sorridere ancora, nonostante tutto e al di là di tutto. Ho vissuto la sua profonda fede, la sua serena accettazione di quello che la vita gli sta riservando.
L’ho conosciuto qualche anno fa, grazie a Padre Fulgenzio, suo confratello e amico. Ho passato da lui e con lui, una parte del mio viaggio di nozze, ho condiviso con lui il sogno di creare un centro di accoglienza per le famiglie in difficoltà di Guarapuava e con Harambee ho potuto partecipare alla realizzazione di questo sogno: il “Recanto da Paz, da Alegria, da Esperança”.
Ho conosciuto l’uomo sempre entusiasta, ormai brasiliano nel cuore, ho sentito i suoi canti…..
Da lui e dalla sua comunità ho imparato e ricevuto moltissimo. Ho partecipato del rispetto, del sacrificio e dell’amore tra un padre e i suoi figli. Quella di Guarapuava è una comunità che è cresciuta in 25 anni di testimonianza del suo pastore.
Molti di voi hanno contribuito alla realizzazione di questo sogno e di questo noi e lui vi siamo profondamente grati, vi assicuro che il risultato è esaltante. Queste persone eccezionali che danno una speranza e nuova dignità alle persone in difficoltà della loro stessa comunità e la certezza anche per noi di far parte di una famiglia. Queste persone non hanno avuto paura di abbracciarmi, di stringermi, di commuoversi nell’abbraccio, di mostrarmi la loro profonda sofferenza. Mi hanno fatto sentire parte della famiglia, l’ostacolo del linguaggio è svanito e a parlarsi sono stati i nostri occhi e i nostri cuori. Quando ad unirti è un sentimento così forte, ogni ostacolo si dissolve.
Questo grande amico è colpito da una grave malattia, ma la disperazione non gli appartiene, continua a vivere ogni giorno con fede e a trasmettere speranza e amore. Mi ha detto di aver capito che l’unica cosa che conta è l’amore, l’unica cosa che dà un senso alla vita, l’unica cosa che alla fine ti dà la certezza di avere vissuto. Anche per questo lui ora è così sereno, sa di aver amato sempre e profondamente, senza paura di non essere capito, di rendersi vulnerabile, di poter essere tradito, ferito.
Quello che io ho sentito intorno a lui che io stessa provo, è un profondo amore per quest’uomo semplice e profondamente umano, che mi ha insegnato a non aver paura di mostrare i miei sentimenti, che mi ha insegnato a non temere di sorridere e di piangere.
Ringrazio Dio per avermi concesso il privilegio di percorrere un po’ di vita con lui.
Buona Pasqua a tutti.
Gloria