Una mano che vuole stringere la mano dell’altro

bambini AfricaNel marzo del 2003 l’allora presidente di Harambee Zanni Giovanni, precorrendo i tempi, cercava di comunicare tramite un suo articolo comparso su quel notiziario, la necessità di sganciarsi dall’idea dell’ADOZIONE a distanza per arrivare al più giusto concetto di SOSTEGNO a distanza. Questo concetto sottintendeva la necessità e il desiderio di sganciare il rapporto adottante – adottato da ogni possibile connotato di possesso e passare invece ad un respiro più ampio nel quale al centro dell’interesse c’è il bene di chi riceve. Questo nuovo concetto implicava il superamento del desiderio di un legame personale e di dipendenza tra colui che dà e colui che riceve.

Ora Harambee chiede a tutti voi che sostenete questi bimbi di spiccare un ulteriore salto, di completare quel percorso d’amore iniziato il giorno in cui avete legato il futuro di un bimbo / bimba al vostro.

Nel corso di questi anni alcuni hanno già iniziato questo cammino verso l’amore più grande, quello che non ha bisogno di sentirsi dire grazie e nemmeno di avere una foto o un nome, e ha accettato di sostenere un gruppo di bambini. Ciò significa che se il nostro amore è puro e disinteressato, capiamo perfettamente perché dai responsabili, che si fanno voce di coloro che a loro chiedono una mano, arriva la preghiera di non abbandonarli, ma di aiutarli in modo diverso.

bambini AfricaCi chiedono di sganciarci dal profondo legame con il singolo bimbo o bimba e di aiutare la struttura, di finanziare con il nostro sostegno l’orfanotrofio che gestiscono in modo che i bimbi che da lì passeranno, non debbano essere lasciati sulla strada, ci chiedono di poter costruire altri dormitori per andare incontro al numero sempre crescente di persone che non hanno un posto dove dormire, ci chiedono di avere un fondo per poter investire sulle persone che mostrano il desiderio di iniziare un’attività in proprio per acquistare dignità e avere l’orgoglio di poter mantenere la propria famiglia, mandare i propri figli a scuola senza aspettare che in Europa, persone di buona volontà paghino per supplire a ciò che loro non riescono a dare.

Laura Zambaldo e Ann Foster sono un esempio di tutto questo, ci mandano la loro richiesta di aiuto (che trovate sull’ultimo numero del notiziario) e ci chiedono di crescere. Certo crescere spesso significa anche sofferenza, ma la sofferenza ci rende persone più aperte e sensibili alla sofferenza degli altri.

Harambee non è una mano che dona ad un’altra mano che riceve, ma è una mano che vuole stringere la mano dell’altro
: aiutaci affinché questa stretta sia forte!

Dott.ssa Gloria Facchinetti
Presidente di Harambee