In Tanzania, il progetto Mkombozi ha l’obiettivo di supportare persone malate o disabili nella gestione e nello sviluppo di attività artigianali per la generazione di reddito, mirando alla loro completa indipendenza nel breve periodo.
L’intervento si rivolge a due gruppi specifici:
– 40 persone, uomini e donne al di sotto di 30 anni, con problemi fisici di varia natura;
– 60 madri di bambini con problemi fisici e psichici (spina bifida, idrocefalia, epilessia, ecc.).
Quasi tutte le mamme hanno la responsabilità dei propri nuclei familiari essendo state abbandonate dai mariti dopo la nascita dei figli disabili.
Queste persone hanno gravi difficoltà ad inserirsi nella società e nell’economia locale e – nella maggior parte dei casi – sono impossibilitate a trovare i mezzi per il proprio sostentamento.
Il progetto organizza la produzione di oggetti artigianali attraverso il lavoro a domicilio di ciascuno degli appartenenti ai due gruppi. Durante la settimana il lavoro si svolge a casa, mentre ogni mercoledì i gruppi si riuniscono presso l’Ospedale del CCBRT.
Lo scopo di questi incontri è anche quello di consentire un’interazione concreta tra le persone e di rinforzarne la motivazione e l’entusiasmo. Nel corso degli incontri i formatori propongono innovazioni in termini di modelli, disegni, modalità di commercializzazione e i partecipanti vengono pagati per ciò che hanno prodotto e ricevono i materiali per il lavoro della settimana successiva.
I prodotti finali sono tessuti (tovaglie, asciugamani, bavaglini, copriletto) di cotone lavorato a mano, giochi in legno e bigiotteria in vetro riciclato. Il 90% degli oggetti viene venduto localmente mentre il 10% lascia la Tanzania e approda sui mercati europei. Complessivamente l’intervento appoggia più di 90 famiglie.
Il progetto Mkombozi è strettamente collegato con l’Ospedale CCBRT, in quanto i bambini delle donne coinvolte hanno bisogno di accedere ai servizi dell’ospedale per potersi operare e per seguire la necessaria riabilitazione. Il progetto dà speranza a tante persone consentendo loro di “gestire” malattie altrimenti molto onerose.
L’ospedale è stato avviato nel 1994 e attualmente conta più di 300 persone operanti al suo interno, soprattutto staff sanitario. Il programma – attivo sia a Dar es Salaam che a Pwani, Morogoro, Tanga, Zanzibar e Pemba – è orientato esclusivamente a persone con disabilità, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di vita. Un secondo distaccamento copre la zona Nord della Tanzania (circa 1,7 milioni di persone). Nel 2006 un nuovo ospedale è stato inaugurato a Dar es Salaam, con risultati estremamente positivi.
Laura Zambaldo, Davide e Gloria con i prodotti del progetto